I consigli dei dentisti ANDI sugli sbiancanti: attenzione al fai da te con prodotti comprati all’estero.

L’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) apprezza l’invito della associazione Altroconsumo a prestare attenzione all’utilizzo degli sbiancati domiciliari giudicati poco efficaci ma soprattutto al fai da te utilizzando prodotto acquistati su Internet all’estero che potrebbero seriamente compromettere la propria salute orale.
Lo sbiancamento dentale è quella procedura in grado di riportare il colore dei propri denti a quello originario. Per uno sbiancamento efficace bisogna rivolgersi al proprio dentista.
Nicotina, teina, farmaci, alimenti sono i nemici principali della discromia (l’alterazione del colore dei denti naturali) dentale facendo perdere al sorriso colore e brillantezza di un tempo.
Per questo i trattamenti sbiancanti sono sempre più richiesti; trattamenti che per avere effetto e non creare problemi a denti e gengive devono essere prescritti da dentisti.
“Lo sbiancamento –spiega il presidente ANDI Ganfranco Prada- è un atto medico e come tale è indispensabile una preliminare valutazione da parte del dentista della natura del difetto di colore del dente naturale oggetto del trattamento sbiancante e della propria situazione clinica. Non tutti i difetti di colore dei denti naturali possono essere infatti risolti tramite lo sbiancamento, spesso essendo le discromie dentali dovute a difetti strutturali dello smalto dentale conseguenti a prolungata assunzione di farmaci in età infantile, a traumi dentali nonchè ad ulteriori cause eziologiche non possono essere risolti. Bisogna poi sempre valutare lo stato di salute delle gengive, dei denti per valutarne la situazione in termini di livello di posizione e per accertarsi se esistano condizioni infiammatorie. La presenza di tartaro richiede una seduta di igiene orale prima del trattamento sbiancante”.
I prodotti per lo sbiancamento dentale professionale sono a base di perossido di idrogeno ad elevata concentrazione e non hanno alcuna azione diretta sulla componente minerale dello smalto dentale: il loro meccanismo d’azione è legato alla modifica del legame chimico presente nelle sostanze che sono responsabili della discromia del dente. L’azione del perossido ad alta concentrazione modifica riorientando la riflessione della luce da parte dello smalto dentale ospite di quelle sostanze. Questo effetto è comunque temporaneo e, pertanto, il trattamento sbiancante va ripetuto con regolarità nei tempi previsti dall’odontoiatra in media ogni 18-24 mesi.
Gli sbiancamenti per automedicazione venduti in farmacia o dalla grande distribuzione non sono in grado di ottenere effetti comparabili a quelli per uso professionale nè in termini di risultato nè di durata, risultano efficaci per mantenere più a lungo l’azione dello sbiancamento professionale. Da evitare i prodotti acquistabili su Internet, prevalentemente su siti americani, in quanto contengono percentuali di perossido di idrogeno di molto superiori a quelle consentite dalla legislazione europea; utilizzandoli si rischia lesioni permanenti alle proprie gengive.

Non è possibile effettuare il trattamento sbiancanti a:

Pazienti con una igiene orale trascurata.
Pazienti con gengive infiammate o con gravi problemi parodontali.
Pazienti con elementi dentali fratturati o con otturazioni compromesse.
Donne in stato di gravidanza.
Pazienti sottoposti a particolari terapie farmacologiche.
Bambini.