Il colore dei denti è un carattere ereditario e fa parte del patrimonio genetico che ci accompagna fin dalla nascita. Ma anche chi ha il dono di nascere con denti più bianchi è inevitabile che con il passare degli anni veda il sorriso cambiare il colore e i denti diventare più scuri. I denti cambiano colore per effetto di tutto quello che di pigmentato mettiamo in bocca ( caffè, tè, fumo, vino… ) e che strato dopo strato macchia lo smalto. La velocità e la facilità con cui i denti si macchiano è variabile e dipende dalla dieta, dall’igiene orale e dalle caratteristiche dello smalto. In particolare uno smalto irregolare e poroso cattura più facilmente le pigmentazioni ecambia colore più rapidamente. Quando le macchie sono superficiali possono essere facilmente rimosse con le paste da profilassi usate dall’igienista ma quando penetrano oltre lo smalto e raggiungono la dentina si combinano con la struttura molecolare del dente e diventano molto difficili da rimuovere.
Ma i denti cambiano colore anche perché invecchiano. Come tutte le parti del corpo anche i denti con il passare degli anni vanno incontro a delle trasformazioni. Già a partire da 30 anni – e in alcuni casi anche prima – lo strato interno di dentinainizia a calcificare e ad aumentare di spessore facendo diventare il dente più giallo e meno luminoso. Questo cambiamento avviene in maniera lenta e progressiva e non si nota da un giorno all’altro ma si vede bene confrontando l’aspetto del sorriso nelle fotografie a distanza di anni. Quando i denti cambiano colore per effetto delle trasformazioni interne non è sufficiente l’azione superficiale delle paste da profilassi o dei dentifrici specifici. In questi casi è necessario sbiancare i denti. Lo sbiancamento – grazie all’effetto dell’acqua ossigenata che penetra oltre lo strato superficiale del dente – dissolve le molecole responsabili del cambiamento di colore e restituisce al sorriso l’aspetto originale. .