stress
La malattia parodontale è una malattia batterica infiammatoria multifattoriale. Nella parodontite necrotica, lo stress è stato a lungo riconosciuto come uno dei principali fattori di rischio. I soldati di Alessandro Magno soffrivano già di questa patologia, che in seguito colpì i soldati nella prima guerra mondiale, quando era conosciuta come “malattia di trincea”. Gli stadi di attività sono stati descritti nello sviluppo della malattia parodontale. Lo stress è considerato un fattore aggravante a causa di due fenomeni: lo stress genera un cambiamento di comportamento da un lato e una riduzione delle difese immunitarie dall’altro. Molti studi, alcuni molto vecchi, hanno dimostrato che i pazienti con depressione hanno la tendenza a mangiare male, a prendersi meno cura di se stessi e ad aumentare il consumo di tabacco, alcool e farmaci. Sappiamo che la malattia parodontale si stabilizza se i pazienti effettuano quotidianamente una pulizia meticolosa dei denti e degli spazi interdentali. La motivazione interna è ridotta nei pazienti depressi e quindi la negligenza dell’igiene dentale aumenta la quantità di biofilm e ne modifica la composizione. Le carenze nutrizionali sono anche responsabili della diminuzione dell’immunità. L’uso del tabacco è un fattore di rischio riconosciuto per la malattia parodontale. L’accumulo di tutti questi cambiamenti comportamentali aumenta il rischio di sviluppare una parodontite o recidiva.

 

 

La dottoressa Michèle Reners, ex presidente di EuroPerio e presidente della Società belga di implantologia orale Michèle Reners, spiega la meccanica dello stress patologico come fattore aggravante della malattia parodontale