Ginseng e denti: l’uso di erbe come automedicazione

Ginseng e denti: l’uso di erbe come automedicazione

Non è raro incontrare qualcuno che, per combattere il calo di energie assume ginseng in capsule e lo consiglia anche a noi; l’odontoiatra però dovrebbe essere molto attento perché determinano un maggior rischio di sanguinamento.

Come riporta uno studio, pubblicato dalla rivista Oral Surgery, Oral Medicine, Oral Pathology, Oral Radiology and Endodontics, i pazienti più propensi a utilizzare questi rimedi sono le donne, che costituiscono il 70,9% del totale; per quanto riguarda l’età, la metà degli utilizzatori si trova nella fascia d’età compresa tra 40 e 59 anni, le persone ultrasessantenni costituiscono il 29,8%, mentre i più giovani, al di sotto dei 40 anni, sono il 21,3% degli utilizzatori”.

I rimedi indicati da questi pazienti sono stati 21 in totale, ma interessante è stato scoprire che quelli maggiormente utilizzati erano cinque: tè verde (39,6% dei pazienti), aglio (13,3%), echinacea (9,5%), gingko biloba (9%) e ginseng (6,2%).

“Questi cinque rimedi sono sostanze bioattive con potenziali implicazioni cliniche e quattro di esse, ossia il tè verde, l’aglio, il gingko biloba e il ginseng, hanno azione anticoagulante e possono aumentare il rischio di sanguinamento in caso di intervento odontoiatrico” .
“In particolare, il tè verde ha azione anticoagulante e stimolante sul sistema nervoso centrale; assunto in dosi relativamente alte e per un tempo prolungato può essere epatotossico. L’echinacea, il ginkgo biloba e il ginseng, a causa dei loro effetti sul citocromo P-450, possono interferire con la biotrasformazione di vari farmaci utilizzati in odontoiatria come le benzodiazepine, gli oppiacei, i macrolidi e la carbamazepina, alterandone la biodisponibilità e gli effetti farmacologici. Anche l’aglio ha la capacità di inibire la sintesi di trombossano A2 e ha un’azione anticoagulante”.
Negli Stati Uniti le ricerche dicono che la percentuale di popolazione che utilizza questi rimedi è passata dal 2,2% del 1990 al 12% del 1997 al 22% del 2006.
E’ importante quindi informare il proprio odontoiatra di un’eventuale assunzione di rimedi vegetali e tenersi informato riguardo ai potenziali effetti negativi e alle interazioni di queste sostanze.
Herbal supplement use among adult dental patients in a USA dental school clinic: prevalence, patient demographics, and clinical implications.
Oral Surg Oral Med Oral Pathol Oral Radiol Endod 2011;111:320-5.