Indagato il nesso tra riflusso gastroesofageo ed erosione dentale

Indagato il nesso tra riflusso gastroesofageo ed erosione dentale

Secondo alcuni ricercatori statunitensi la conoscenza approfondita della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) può aiutare l’odontoiatra a essere più convincente nell’invitare il paziente a curare questo disturbo. I risultati del loro studio sono stati pubblicati recentemente da JADA.
I ricercatori hanno coinvolto 12 pazienti con MRGE e sei persone sane e hanno analizzato le loro impronte dentali nel corso di sei mesi utilizzando scansioni digitali tridimensionali in grado di valutare le minime variazioni nello spessore dello smalto.

I risultati dello studio
“Abbiamo rilevato che l’erosione dentale nei pazienti con MRGE può progredire fino a un’ampiezza di decine di micron in soli sei mesi, che l’erosione dovuta a reflusso coinvolge anche le superfici occlusali, e che l’entità raddoppia nei punti di contatto tra denti superiori e inferiori” scrivono i ricercatori. Il reflusso gastroesofageo, infatti, indebolisce lo strato superficiale dello smalto; considerando che tutti i pazienti con MRGE tenevano il disturbo sotto controllo attraverso farmaci da banco o prescritti da uno specialista, si può supporre che l’entità del danno può essere superiore nei pazienti che non sanno ancora di soffrire di MRGE o non curano la patologia. Più precisamente, l’entità dell’erosione nei pazienti con MRGE è stata tra 0,02 e 0,06 mm, con punte di 0,10 mm in alcune superfici dentali.
“La malattia da reflusso gastroesofageo è una condizione comune e ha una prevalenza tra il 10 e il 20% nella popolazione dei Paesi industrializzati” riporta lo studio.

Quantitative analysis of tooth surface loss associated with gastroesophageal reflux disease: A longitudinal clinical study
J Am Dent Assoc 2012;143(3):278-85.

 

COS’E’ IL TUMORE DEL CAVO ORALE

COS’E’ IL TUMORE DEL CAVO ORALE

Il tumore del cavo orale è una forma di cancro che, nella maggioranza dei casi, colpisce le cellule di rivestimento della bocca. In particolare, si sviluppa più frequentemente sulla lingua, la mucosa delle guance e sul pavimento della bocca.

In Italia rappresenta il 5% dei tumori nell’uomo e l’1% nella donna, ma la sua incidenza complessiva è in aumento, così come il tasso di mortalità. Ogni anno si registrano circa 8.000 nuovi casi e più di 3.000 sono i decessi. In altre parole, ogni tre ore, un italiano muore a causa di questa grave malattia.

L’elevato tasso di mortalità è dovuto al fatto che il tumore del cavo orale è troppo spesso scoperto in ritardo. Un’adeguata prevenzione e soprattutto una diagnosi precoce, possono fare tuttavia un’enorme differenza: quando il carcinoma è rilevato e curato nella sua fase iniziale, si ottiene infatti una guarigione completa.

La prevenzione e la diagnosi precoce sono dunque fondamentali perché garantiscono uno standard di sopravvivenza dell’80% e consentono interventi terapeutici mediamente poco invasivi.

Il sorriso perfetto? Una questione matematica

Il sorriso perfetto? Una questione matematica

Fin dall’antichità si pensa che la proporzione armonica delle cose segua una formula matematica. Tra i tanti “cultori” di questa teoria, anche Leonardo da Vinci ha effettuato molti studi su questo argomento: il più famoso l’uomo Vitruviano. Ma lo stesso Leonardo ha dedicato studi sulla proporzione aurea applicata al viso e al sorriso.

Oltre a quelli di Leonardo sono numerosi gli studi che mostrano la proporzione aurea come fattore dell’armonia del sorriso. Guardando frontalmente un sorriso la “dentatura” perfetta deve rispettare le seguenti proporzioni: la larghezza dei denti laterali deve essere il 62% dell’ampiezza degli incisivi centrali, la larghezza apparente del canino dovrebbe essere il 62% di quella dell’incisivo laterale e così di seguito per i denti posteriori. Fortunatamente la natura supera la matematica e sorrisi non perfetti sanno essere molto accattivanti e identificativi come una caratteristica personale unica.
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Impianti dentali e chirurgia implantare

Impianti dentali e chirurgia implantare

L’utilizzo degli impianti dentali ha rivoluzionato il modo in cui vengono sostituiti i denti mancanti. Vengono utilizzati come procedura standard per la sostituzione di denti, perché permettono di ripristinare le funzionalità masticatorie e l‘estetica di uno o più elementi mancanti  senza invadere o danneggiare gli elementi adiacenti o altri tessuti, evitando qualsiasi compromesso.

Gli impianti dentali possono sostituire denti singoli, possono fungere da pilastri per un ponte fisso oppure possono venire utilizzati per sostenere protesi fisse che andranno a sostituire protesi mobili non sempre ben accettate dai pazienti.
Gli impianti dentali contribuiscono a preservare l’osso mascellare e mandibolare del paziente ritardardando il riassorbimento, al contrario di quanto avviene per i portatori di protesi mobili.

 

Quindi, oltre a migliorare il vostro sorriso, con l‘implantologia moderna si risolvono problemi non affrontabili con un approccio tradizionale.