da Dott. Marco Sozzi | Apr 3, 2013 | Tutti gli articoli
Gli oli alimentari potrebbero essere utili nella prevenzione orale grazie alle loro proprietà bioadesive e idrofobe. Negli ultimi decenni si è posta sempre maggiore attenzione alla prevenzione e all’igiene orale ma, ciò nonostante, la carie e, soprattutto, le malattie parodontali rimangono ancora due sfide aperte.
Da questo punto di vista i lipidi potrebbero dare un aiuto prezioso impedendo l’adesione dei batteri sui tessuti orali e proteggendo i tessuti duri dall’attacco degli acidi. A livello sperimentale esistono già numerose conferme anche in vivo: per esempio, i materiali dentali con superficie idrofoba riducono la formazione del biofilm batterico. Un dato che ha messo in risalto anche la necessità di studiare di più i lipidi salivari, perché potrebbero giocare un ruolo importante nella predisposizione individuale alle più comuni patologie orali. La stessa necessità esiste anche sulla funzione svolta dai lipidi all’interno della pellicola che si deposita sulle superfici orali. Tra i dati sperimentali finora acquisiti uno dei più importanti riguarda la capacità di alcuni acidi grassi di inibire l’adesione batterica allo smalto e la correlazione tra contenuto lipidico della dieta e la composizione degli acidi grassi dello smalto. Sempre a livello sperimentale si è visto in un modello animale che con l’aggiunta di olio di arachidi a una dieta cariogenica si riduce l’incidenza di carie. Molto interessante è anche la capacità del comune olio di oliva di proteggere lo smalto dall’erosione; questa è stata dimostrata in vitro su denti estratti e ha rivelato una cosa interessante: l’emulsione di olio di oliva al 2% protegge i denti ma non l’olio di oliva puro. A corollario di questo dato c’è il risultato di un’altra ricerca in cui l’estrazione dei lipidi dallo smalto aumenta l’effetto erosivo di una soluzione sperimentale. I meccanismi alla base di questi effetti positivi sono ancora tutti da scoprire; al momento ci sono alcune ipotesi tra cui quella della saponificazione. In pratica, l’idrolisi alcalina dei lipidi potrebbe spiegarne l’effetto protettivo. A fronte dei dati sperimentali c’è purtroppo la scarsità di dati clinici e qualche dato contraddittorio derivante dai pochi studi in vivo; non è ancora chiaro, per esempio, se gli oli si integrino nella pellicola che ricopre i tessuti orali o se vi aderiscano superficialmente. Nel frattempo, continua invece senza sosta la ricerca clinica sugli effetti protettivi degli oli essenziali con le origini più svariate: da quello di limone a quello di Nigella sativa (antiflogistico) per arrivare alla Copaifera officinalis (antibatterico).
da Dott. Marco Sozzi | Feb 27, 2013 | Tutti gli articoli, uncategorized
La carie è un processo di distruzione dei tessuti duri del dente (smalto e dentina) provocato da batteri. Tale processo si estende in profondità partendo dalla superficie con progressiva demineralizzazione e successiva dissoluzione del dente. La carie deve essere distinta da altre affezioni degenerative dei denti che non avvengono su base infettiva quali l’erosione, l’abrasione, l’usura e la decalcificazione che pure sono caratterizzate dallo stesso fenomeno di demineralizzazione progressiva.
Le varie statistiche riferiscono un’ incidenza intorno al 90% della popolazione. L’età giovanile è decisamente quella più colpita.
In condizioni normali, fra i singoli denti appaiono, più soggetti al processo carioso in ordine decrescente, i primi molari, i secondi molari, i premolari, gli incisivi centrali superiori, quelli laterali e i canini.
Quali cause: La carie riconosce una serie di cause che devono essere tutte presenti per innescare il processo: L’organismo ospite, con i suoi denti; I batteri; Il substrato per i microrganismi (ad esempio, lo zucchero). L’adesione dannosa dei batteri sui denti non avviene se prima lo smalto non ha acquisito un rivestimento organico (“pellicola acquisita”), sul quale i batteri, grazie alla precipitazione delle proteine salivari, formano la placca dentale o “placca batterica”. A seconda della collocazione della placca batterica (sopra o sottogengivale) si avrà l’evoluzione verso la carie o verso la gengivite.
È bene ricordare che la placca può anche mineralizzare e trasformarsi in tartaro.
I fattori che favoriscono lo sviluppo della placca batterica sono l’inadeguata igiene orale e le malposizioni dei denti, in quanto risulta più disagevole lo spazzolamento. Altre condizioni che favoriscono l’attacco dei batteri sono una minore calcificazione dello smalto o una saliva particolarmente densa.
Come si presenta: La carie comincia con maggiore frequenza sulle zone più vulnerabili dei denti: superficie occlusale (faccia masticante dei denti), margine gengivale, superficie interprossimale (fra i denti). Nelle fasi iniziali, la carie, a seguito del processo di demineralizzazione, determinerà un’alterazione del colore dello smalto dal nero al marrone.
A seguito della dissoluzione del tessuto dentale si osserverà un vero e proprio cratere circondato da tessuto dentale dall’aspetto rosa madreperla. Nelle fasi più avanzate di distruzione si assisterà alla frattura di posizioni della corona del dente che prenderà sempre di più l’aspetto anatomico tipico del dente stesso.
Si può anche assistere ad una reazione ipertrofica della polpa del dente che cresce in maniera abnorme riempendo parte della cavità cariosa.
Evoluzione: Inizialmente la carie comincia sulla superficie esterna del dente (smalto).
I batteri presenti nella placca dentale, in presenza di zuccheri, iniziano il processo di demineralizzazione dello smalto attraverso gli acidi prodotti dal loro metabolismo. In questa fase, la carie è asintomatica in quanto lo smalto è un tessuto privo di afferenze nervose.
Il processo carioso invade successivamente la dentina sottostante e generalmente residuano solo delle pareti di smalto non sostenute e quindi molto fragili. Spesso queste pareti si fratturano facilmente sotto il carico masticatorio.
La carie si propaga sempre più vicino alla polpa del dente che inizia ad infiammarsi (pulpite) e ciò determina la comparsa della sintomatologia dolorosa. Questa è evocata da variazioni termiche, cibi dolci o salati e compressione del cibo sul dente. Generalmente il dolore scompare sospendendo lo stimolo. L’intensità del dolore è direttamente proporzionale alla profondità della carie. Se non si interviene terapeuticamente, la carie della dentina avanza e si avvicina alla camera pulpare, determinando la pulpite. La pulpite è quindi un tipico fenomeno infiammatorio determinato dalla liberazione da parte dei batteri di tossine in prossimità della polpa.
Al momento della comunicazione diretta tra cavità cariosa e camera pulpare si verificherà un processo di necrosi. Le sostanze tossiche derivate dal tessuto pulpare necrotico, unitamente alle tossine batteriche, possono fuoriuscire dal forame apicale della radice del dente e venire a contatto con il tessuto osseo. L’organismo reagisce costituendo una barriera all’avanzamento delle tossine, formando un granuloma apicale, che inizialmente è asintomatico, e quindi rilevabile solo radiograficamente.
Se la carica batterica aumenta ancora o diminuiscono le capacità difensive dell’organismo si determinerà l’ascesso periapicale, che invece è molto doloroso e determinerà il tipico gonfiore della faccia.
Problemi associati : Denti necrotici e lesioni periapicali costituiscono un’infezione focale, a causa della possibilità da parte dei batteri o delle loro tossine di entrare in circolo verso un distretto dell’organismo lontano dall’infezione iniziale. Fra le malattie per le quali il meccanismo dell’infezione focale (malattia focale) è spesso chiamato in causa per chiarire l’insorgenza del quadro morboso, le più importanti sono: malattie reumatiche (artriti, poliatriti croniche), malattie dell’apparato urogenitale (nefriti), malattie dell’apparato cardiovascolare (endocarditi), malattie ematiche, malattie oculari (retiniti, congiuntiviti).
Cosa fare : Rivolgersi al proprio odontoiatra di fiducia per eseguire dei controlli semestrali. In base alla propria cariorecettività (ossia la tendenza individuale a cariare i propri denti) valutata dallo specialista, si potranno utilizzare prodotti per l’igiene orale più idonei a proteggere i propri denti e a prevenire l’insorgenza della carie.
Come si previene: Il metodo migliore per prevenire la carie è rinforzare lo smalto dei denti attraverso il fluoro. Il fluoro è un minerale presente in natura, contenuto in numerosi alimenti e nell’acqua. Questo minerale si è dimostrato efficace nel ridurre l’insorgenza della carie del 40%. La Fluoroprofilassi (ossia l’utilizzo del fluoro per prevenire la carie) viene eseguita negli Studi Odontoiatrici e domiciliarmente. Negli Studi si utilizza il fluoro per via topica (generalmente in forma di gel o in soluzione) attraverso delle applicazioni sui denti ripetute nel tempo (generalmente 4 applicazioni ogni due anni). A casa, la Fluoroprofilassi viene distinta a seconda dell’età del soggetto. Nel bambino (dai 3 ai 12 anni), a seconda delle sue abitudini alimentari, può essere somministrato il Fluoro in compresse masticabili (tali compresse devono essere prescritte dal pediatra o dall’odontoiatra).
E’ bene consultare il proprio odontoiatra o il suo igienista dentale, anche se questi prodotti non necessitano di ricetta medica. Non dimentichiamo, però, che è la pellicola acquisita (cioè il cibo sciolto nella saliva) la causa inziale di tutti i problemi, per cui è bene non perdere l’abitudine di lavarsi i denti dopo ogni pasto, attrezzandosi, magari, di uno spazzolino portatile o da viaggio.
da Dott. Marco Sozzi | Feb 12, 2013 | Tutti gli articoli, uncategorized
Ingredienti:
- 200 gr di farina
- 200 gr di ricotta
- 100 gr di margarina o burro
- 2 cucchiai di miele
- lievito per dolci
Indicazioni:
impastare la farina il burro il miele la vanillina e il lievito nel mixer o planetaria.
Formare una palla e dividerla in 2 (una più grande).
Stendere la parte più grande in una teglia foderata con carta forno e bucherellarla con una forchetta.
Affetare 3 mele e coprirle con succo di limone e la scorza grattuggiata, aggiungere la cannella e a piacere un’altro cucchiaio di miele mescolare e versare nello stampo.
stendere la pasta rimanente e coprire la torta . bucherellare con una forchetta e infornare a 180° x 40 min circa.
da Dott. Marco Sozzi | Gen 16, 2013 | Tutti gli articoli
Nel 2011 Bastendorf rilevò per la prima volta in uno studio condotto in un ambulatorio tedesco specializzato nella profilassi quali effetti a lunga scadenza sono ottenibili per influenzare il fenomeno carie, per il mantenimento della dentatura e la salvaguardia della salute parodontale. Sono stati visitati pazienti che erano clienti dell’ambulatorio di Bastendorf già da giovane età. Oltre a ciò, questi pazienti erano stati sottoposti da circa 30 anni ad una sistematica profilassi individuale, attuata in modo specifico in base all’età e in funzione dei rischi (almeno due volte all’anno). Lo studio clinico era pianificato in modo da poter effettuare per 105 pazienti scelti casualmente una valutazione retrospettiva della variazione della patologia dentale (DMF-T*1) e rilevare il quadro attuale parodontale (PSI*2). Il valore medio iniziale DMF-T pari a 0 è aumentato durante il periodo d’osservazione in media di 3,8 quasi esclusivamente per le otturazioni. Il numero di denti mancanti dopo 30 anni si è attestato ad un valore medio di 0,06. Mancavano soltanto complessivamente 6 denti in 4 pazienti. Questi 4 pazienti appartenevano tutti al gruppo di coloro che avevano interrotto la loro adesione al programma (pazienti che da lungo tempo non partecipavano alle visite di controllo).
Secondo Bastendorf e Bartsch i risultati dimostrano che il programma e i successi della prevenzione dei medici odontoiatri Axelsson e Lindhe possono essere trasferiti anche a uno ambulatorio di profilassi tedesco. I due medici svedesi sono riusciti a dimostrare, già 40 anni fa, che una pulizia dentale professionale, un’istruzione sull’igiene orale e controlli regolari eliminano quasi completamente le carie e le infiammazioni gengivali anche per lunghi periodi. Questi risultati sono stati ripetutamente riconfermati da Bastendorf negli anni scorsi. “Nell’ambito di un’attività di profilassi specializzata con una pulizia dentale professionale eseguita regolarmente è possibile ridurre drasticamente le carie, la perdita di denti e le patologie parodontali rispetto alla media della popolazione”, sottolinea Bastendorf.
La misura del successo della prevenzione dipenderebbe in maniera decisiva dalla determinazione dimostrata nell’attuazione della profilassi professionale nella quotidianità dello studio dentistico e dal periodo in cui ci si sottopone alla prevenzione individuale ambulatoriale. Quindi profilassi sistematica, efficace nel tempo e attuata in modo specifico in base all’età e in funzione dei rischi.
Il risultato dello studio è un indice che segnala l’importanza crescente che avrà in futuro la pulizia dentale professionale.
Lo studio completo è stato pubblicato per la prima volta in “prophylaxe impuls”, edizione 2/12 del 13.6.2012.
*1 DMF-T (decayed-missed-filled teeth)
*2 PSI (indice che valuta la salute del parodonto)
da Dott. Marco Sozzi | Feb 8, 2012 | Tutti gli articoli, uncategorized
Persino negli Stati Uniti, patria indiscussa del libero mercato, leinserzioni on line delle prestazioni odontoiatriche low cost fanno discutere. In molti stati, come sottolinea l’American Dental Association, potrebbero infatti far sorgere problemi etici e legali. L’Ada fa infatti notare che, a differenza di altre professioni e ambiti merceologici, in campo odontoiatrico esistono precise leggi e regole etiche da rispettare, sia su base locale che federale. A questo proposito l’associazione dei dentisti americani ha allestito un memorandum curato dai propri esperti legali che illustra i rischi etico-legali cui si espone chi utilizza questo strumento per promuovere prestazioni scontate o gratuite. Negli States, infatti, molte leggi locali vietano o regolamentano in modo molto restrittivo le prestazioni gratuite, configurando un modo illegale per attirare i pazienti. In molti stati è anche vietato per il dentista dividere il proprio onorario con terzi (ed è quanto avviene per esempio nei contratti con Groupon). A livello federale, inoltre, è vietato pagare una terza parte perchè indirizzi al dentista pazienti che rientrano nei servizi di odontoiatria pubblica offerti da Medicare o Medicaid. Ricordando le regole etiche dell’American Dental Association, il memorandum sottolinea anche che chi infrange le regolamentazioni statali va incontro a censure, multe o alla sospensione dall’attività, mentre chi infrange le leggi federali può rischiare addirittura l’arresto.